giovedì 10 dicembre 2009

FISCALITA' DI MASSA E PONDERAZIONE DELLE SINGOLE POSIZIONI

Penso che nella gestione dei grandi numeri non sia possibile giungere
a delle ponderazioni personalizzate effettive se non in modo alquanto
episodico e, quindi, statisticamente poco significativo. Le banche
dati, già esistenti fra l'altro, della SOGEI, che assommano le
informazioni più varie, fra cui in particolare: dati contabili,
investimenti, disinvestimenti immobiliari, finanziamenti stipulati con
atto pubblico, spese per oneri deducibili, possesso di beni mobili
registrati, andrebbero integrate, in modo effettivo, con altri dati,
già on line in capo all'amministrazione, quali assicurazioni,
monitoraggio valutario, anagrafica conti bancari, anche se, per
quest'ultima, il dato fa solo potenzialmente parte dell'amplissima
base dati teorica a disposizione dell'amministrazione. E' ovvio che
avere troppe informazioni è come non averne nessuna, lo sa bene,
questo, chi si occupa di organizzazione. Daltra parte non occorre
confondere i concetti: un conto è avere un ampio bacino d'informazioni
da cui attingere, un altro, invece, è avere davanti un cruscotto di
informazioni previamente estrapolate, con un criterio guida, dalla
base dati di riferimento. Il passaggio delicato è questo, saper
estrapolare il dato significativo per quelle posizioni che
significativamente vanno valutate, tenendo presente che se è pur vero
che l'incrocio di dati può far emergere una posizione apparentemente
anonima, ancor più profiquo potrebbe essere il "metter relativamente"
da parte quelle posizioni che posso catastizzare per concentrare,
invece, l'analisi d'intelligence su specifiche situazioni ritenute
teoricamente più a rischio. Come insegna il Prof. Lupi, le analisi sul
patrimionio, inteso in senso lato, sono alquanto complesse perchè la
relazione del medesimo con la sua fonte può facilmente perdersi, sia a
causa del tempo e sia a causa delle modificazioni soggettive relative
alla sua imputazione o titolarità (vere, simulate o interposte che
siano). Perciò un trattamento informatizzato di miliardi di dati può
essere ed è senz'altro utile ed indispensabile ma a patto che non si
allinei su una gestione della fiscalità di massa che porta a spalmare
le informazioni, in modo piatto e quindi finalisticamente inutilmente,
su milioni di contribuenti.
Mauro Franchi

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