giovedì 24 dicembre 2009

CASSAZIONE E STUDI DI SETTORE: POCHE NOVITA'

La Cassazione mi sembra che non dica nulla di nuovo rispetto a quanto
affermato dalla stessa Amministrazione con la storica circolare
5/2008. Quindi, nessun automatismo ma occorre ricalibrare l’elaborato
statistico sulla posizione del contribuente. E’, però un’ovvia
constatazione il rilevare che di fatto il contraddittorio sia molto
spesso in un qualche cosa di diverso, in genere, rispetto a quello che
dovrebbe essere. Si risolve, infatti, per lo più, in un mercanteggiare
sconti negli angusti spazi di riduzione che l’Agenzia si è data al
fine di rispettare i propri vincoli interni di budget. E’ vero, così
procedendo ci si allontana da quello che dovrebbe essere un
fisiologico momento di confronto fra Amministrazione e Contribuente.
Ma perchè ciò accade? Penso vi siano principlamente due ragioni. La
prima risiede nel fatto che il fisco deve trattare milioni di
posizioni e quindi con difficoltà risce ad avere il tempo e le risorse
necessarie per personalizzare le stime, anche limitandosi ad
analizzare quelle relative ai soli contribuenti selezionati. La
seconda motivazione è da ravvisarsi poi nella situazioni in cui tante
volte il contribuente medesimo versa di fronte al funzionario:
presentandosi, cioè, con poche carte a proprio favore, lo sconto,
probabilmente, ottenibile con un poco di efficace dialettica, diventa
di già un bel risultato. Comunque, per finire, mi sembra che si possa
ancora una volta affermare che in un contesto di fiscalità di massa
strumenti di valutazione serializzata, da applicarsi sui piccoli
autonomi (per la cui valutazione appare più congrua una stima dei dati
esteriori che non invece basarsi sull’attendibilità di risultati
contabili tante volte palesemente inverosimili), non vadano più di
tanto abborriti. Certo l’ideale sarebbe che questi strumenti, anzichè
essere utilizzati sul piano procedimentale, cioè, sul versante della
prova, venissero invece applicati quali criteri sostanziali di
determinazione, appunto para catastale, del reddito, su base
opzionale, ovviamente, da parte del contribuente.

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