martedì 9 dicembre 2008

ROBIN TAX...RIFLESSIONI

l'esigenza di semplicita' e' indiscutibile
in diritto tributario, ma bisogna distinguere tra la POSIZIONE della
norma e la sua APPLICAZIONE
il legislatore non dovrebbe essere rozzo nell'elaborazione dei
concetti, ma essere talmente "FINO" da renderli comprensibili anche ad
un oèperatore rozzo (o che ha poco tempo, che e' come dire che agisce
rozzamente).
quindi, va benissimo dire "33% ai petrolieri", piu' semplice e chiaro
e facile da applicare di cosi'...
ma bisogna che quel 33% si fondi su una qualche caratteristica del
reddito che l'avvocatura dello stato, nel giudizio di
costituzionalita', possa argomentare per dimostrare la razionalita'
della scelta.
Forse, per come e' fatto lo scrutinnio costituzionale, potrebbe
spettare ai petrolieri l'onere di dimostrare l'irrazionalita' della
norma (si presume la razionalita' del legislatore? anche di quello
italiano??)
"i petrolieri sono piu' ricchi" non mi sembra pero' un gran argomento
da portare alla Consulta, nemmeno se aggiungiamo un "lo sanno tutti".

toranado la problema concreto: se sono in grado empiricamente (anche
non "scientificamente" o "incontrovertibilmente", ma
"ragionevolmente") di supporre che i petrolieri sono "meglio" ricchi,
ben venga poi una norma semplice e lineare. ma la semplicita' e' un
pregio della sintesi, non dell'analisi (salvo semrpe il sacrosanto
rasoio di Occam)
anche nello scrivere e' piu' faticoso essere brevi che prolissi (e se
lo dico io....)


in termini pragmatici mi apiono interessanti le osservazioni che si
leggono sulla "partita di giro" ENI.
(di Marcello Tarabusi)

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