martedì 9 dicembre 2008

OGM E TASSAZIONE IDEOLOGICA

E' noto che le industrie di OGM hanno "concluso" (imposto?) contratto di fornitura di sementi ad alta resa (per loro o per i contadini?) ad agricoltori per lo più dislocati nel sud del mondo.

Fin quì nulla di strano, tali società transnazionali fanno impresa.

Peccato, però, che tali semi OGM non si replicano, per cui, ad esempio il chicco di grano prodotto dalla spiga, se seminato, non è in grado di riprodursi, insomma hanno inventato sementi one shot (sterili).

Orbene, così facendo l'agricoltore dovrà sempre rifonirsi dalle aziende produttrici.

Il profitto che esse realizzano è idenito a quello di altre imprese anche se numericamente uguale?

Oppure esse dovrebbero subire una tassazione discriminata?

Oppure tale tassazione discriminata è inficiata da una base ideologica che non può torvar campo in diritto tribuatrio?

Oppure l'ideologia altro non è che scelta politica del legislatore cui il diritto tributario deve adoperarsi, salvo limiti costituzionali, in modo servente?

(di Mauro)

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