venerdì 8 gennaio 2010

RIDUZIONE / ABOLIZIONE DELL'IRAP: E' POSSIBILE?

In questi mesi abbiamo tutti letto o sentito dellaproposta di abolire progressivamente l’irap (un letimotiv ormai costante). Il buon Tremonti ha dato giustamente l’altolà. Se l’irap dà un gettito di 40 miliardi di euro alle regioni per finanziare la sanità, abolendola è inevitabile che i soldi ai contribuenti dovranno essere richiesti in altro modo, o con nuove imposte, magari regionali, così lo stato fa bella figura, o con l’aumento dei ticket sanitari oppure con la riduzione o privatizzazione dei servizi. Confindustria ha additato subito, quale esempio da seguire, la promessa riduzione delle imposte, dal 2011, fatta da Angela Merkel, durante una conferenza stampa congiunta col nuovo alleato di governo liberarale (ove i protagonisti hanno parlato con una sola voce). La differenza, però è che là hanno deciso di abbassare le tasse sui ceti meno abbienti, aumentando la quota esente da 6 a 7 mila euro (oltre che incrementare gli assegni famigliari).
Per le imprese, invece, hanno previsto una razionalizzazione della deduzione degli interessi passivi così come il riporto delle perdite
(argomenti che centrano, mi sembra, con la crisi economica attuale).
Quindi, mi pare di poter concludere che quando si parla di abolire l’irap o ridurala, in concreto si dimentica che di spazi per queste manovre non ve ne sono.
Come ricordato, nonostante questo balzello sia un’imposta regionale non poco influsso si ha sui conti pubblici statali. I traferimenti da Roma verso la periferia beneficiano, infatti, indirettamente anche dei miliardi di gettito
che derivano dall’imposta regionale. Infine, le ultime notizie ci dicono che il debito è aumentato di 90 miliardi …fate voi

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