lunedì 15 febbraio 2010

LA TENTAZIONE DELLA VIA BREVE E LA NECESSITA' DI UNA PATRIMONIALE

La constatazione del parziale fallimento dell'attuale sistema tributario italiano porta, fra l'altro, anche ad indagare la possibilità di correttivi che passino attraverso l'abbandono dell'imposizione personale globale a favore di una sorta di tassazione reale. Non so dire se tale impostazione sia da avvalorare o meno, ma in prima approsimazione si può concludere che la cautela è d'obbligo. Quello che piuttosto andrebbe approfondito è la possibilità d'introdurre un'imposta patrimoniale di tipo generale. E' abbastanza epidermico ritenere che una sua introduzione potrebbe anche agire da correttivo delle distorsioni derivanti dall'evasione. Infatti, se guardiamo al nostro sistema non si può fare a meno di constatare che attualmente si palesa come monco. Sono presenti imposte sui redditi, sui consumi specifici e generali, alcune imposte patrimoniali speciali ma, fra quest'ultime, ne manca una di tipo generale. Se la capacità economica si accumula su soggetti che non l'hanno prodotta, per i più vari motivi (successioni, intestazioni di comodo, ecc.) la si può colpire in modo più o meno personale/reale, con la creazione di presupposti d'imposta semplici e chiari, che, come detto altrove, abbiano il pregio di definire ed interecettare, in un solo momento, la materia imponibile. Tale ultima osservazione pone bene in evidenza l'opportunità di "accorciare la distanza normativa" fra momento sostanziale e momento d'accertamento.

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